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Gengivostomatite cronica in un gatto

04-05-2025 21:18

Ambulatorio Veterinario Rigolon

Cura omeopatica per la gengivostomatite cronica del gatto       Zac è un gatto europeo a pelo corto castrato di 21 anni, FIV FelV negativo. E’ stato v

Cura omeopatica per la gengivostomatite cronica del gatto

 

 

 

 

 

 Zac è un gatto europeo a pelo corto castrato di 21 anni, FIV FelV negativo. E’ stato vaccinato da cucciolo ma non sono più stati fatti richiami.

Mi viene portato in visita quattro anni fa perché disappetente. Alla visita noto una grave stomatogengivite (Fig. 20). Il gatto ha dolore all’apertura della bocca e non si mostra per niente collaborativo. Eseguo quindi degli esami ematochimici (Fig.21, Fig.22) per valutare lo stato di salute del gatto e scegliere il percorso terapeutico più adatto.

Il gatto presenta una leggera insufficienza renale. Eseguo quindi una detartrasi in anestesia generale seguita da terapia antibiotica. Zac beneficia dell’igiene dentale e riprende ad alimentarsi. In breve tempo però ricomincia ad avere dolore per cui gli faccio iniziare una terapia corticosteroidea con 1 mg/kg di prednisolone. I risultati sono ottimi ma Zac sviluppa nel giro di qualche mese iperglicemia e glicosuria.

Faccio interrompere la somministrazione del corticosteroide e provo a sostituirlo con ciclosporina ma il pessimo sapore del farmaco e il dolore in bocca del gatto rendono praticamente impossibile la somministrazione. Tamponiamo il dolore con somministrazioni di fans o tramadolo al bisogno.

Passa circa un anno. Zac ha le gengive infiammate (Fig.23), rosse e ulcerate, stomatite caudale con aspetto spugnoso delle fosse palatoglosse, ulcere sanguinolente e infette delle stesse. Urla quando gli si apre la bocca durante i controlli.

Quando si aggrava la saliva di odore fetido gli esce dalla bocca imbrattandogli tutto il labbro inferiore e il mento.

Suggerisco alla proprietaria una terapia omeopatica e repertorizzo i sintomi fisici del gatto. 

Utilizzo il repertorio informatico Radar Opus.



 

 

 


 

Fig.21 Esame emocromocitometrico

 



 

Fig.22 Profilo biochimico



 



 



 

 

Fig. 23 Grave infiammazione delle gengive e delle guance


 

Ho pochissima esperienza ma decido di escludere Lachesis: mi sarei aspettata che qualche miagolio in ambulatorio lo facesse. Nitric acidum lo escludo perchè Zac all’interno del suo trasportino si sente al sicuro, non si può proprio dire che abbia paura degli spazi angusti come è tipico del rimedio. E’ un vecchietto scontroso ma ha decisamente dolore, e non ha sofferto di disturbi cutanei che in Nitric acidum mi aspetterei. Ci sono Mercurius solubilis e Mercurius corrosivus che coprono bene i sintomi. Non li conosco e controllando la materia medica vedo che entrambi coprono egregiamente i sintomi della gengivostomatite. Escludo quindi Mercurius corrosivus perchè non causa diabete mellito. La mia intenzione è quella di usare il rimedio per dare sollievo all’animale per il tempo necessario a trovare un’altra soluzione o stabilizzarlo a sufficienza da permettermi di metterlo in anestesia in sicurezza e procedere con l’estrazione di tutti i denti. Zac è un gatto anziano con un inizio di insufficienza renale cronica, soppresso per mesi con cortisone. Non voglio rischiare di causargli un aggravamento: potrei mettere a repentaglio la sua sopravvivenza e spaventare la proprietaria perdendo cosi’ la sua compliance. La sua è una patologia cronica strutturale per cui le indicazioni dicono di iniziare con basse dosi e ripetizioni frequenti. Zac però è gran poco collaborativo per cui non posso chiedere alla proprietaria di somministrare il rimedio più di due volte al giorno. Inoltre, ad un seminario da poco svoltosi a scuola era stata segnalata una grande sensibilità dei gatti alle potenze da 30 CH in su’. Propongo quindi alla proprietaria di somministrare Mercurius solubilis 15 CH 3 granuli sciolti in due - tre ml di acqua in una siringa mattina e sera per 5 giorni, per poi passare alla somministrazione in plus in attesa di trovare una soluzione definitiva.

Zac risponde molto bene al rimedio per cui la proprietaria continua con la somministrazione. Dopo 30 giorni le faccio sospendere la terapia.

Nel giro di alcuni mesi Zac ha ancora dolore e fatica ad alimentarsi. Suggerisco di estrarre i denti ma la proprietaria teme per l’anestesia a cui dovrebbe essere sottoposto: il gatto ha quasi 19 anni.

Vuole riprendere con Mercurius.

Decido quindi di repertorizzare nuovamente Zac alla ricerca del suo simillimum.

 

Conosco poco il gatto. Quando viene in ambulatorio ha sempre molto dolore ed è scontroso.

Mi allontana con delle zampate ad artigli sfoderati se tento di toccargli la bocca e si rifugia nel

fondo del trasportino per evitarmi. Chiedo alla proprietaria di raccontarmi di lui.

E’ un gran dormiglione. Non è assolutamente un gatto dinamico. Ama prendere il sole, anche

d’estate nonostante le temperature elevate, lui si mette al sole.

Neppure quando è a casa vuole essere toccato o manipolato.

Non interagisce con l’altro gatto di casa, se non per cacciarlo dalla ciotola.

Repertorizzazione

C’è sempre Mercurius solubilis. Arsenicum non mi convince: Zac non mi sembra insicuro e

non cerca la compagnia della proprietaria o degli altri animali di casa. Per lo stesso motivo

escludo Phosphorus: non cerca interazioni e relazioni, in più come nelle visite precedenti non

emette nessun miagolio. Non ha mai sofferto di prurito o problemi cutanei per cui escludo

anche Sulphur. Sepia e Lycopodium non coprono un sintomo caratteristico e costante nella

patologia di cui soffre Zac: le dolorosissime ulcere nel cavo orale.

Decido quindi di riprendere con Mercurius solubilis 15 CH in plus mattina e sera per 7 giorni

per poi passare a un’unica somministrazione giornaliera. I risultati sono ottimi e non si

presentano aggravamenti. In realtà la situazione della bocca del gatto è terribile, per cui

potrebbe esserci stato un aggravamento delle lesion in bocca ed essere passato inosservato

visto il dolore già sopportato da Zac.

Nei mesi successivi si presenta una riacutizzazione. Non voglio rischiare di somministrargli

una 30 CH. Opto per la somministrazione in accordo di potenza di quello che ritengo ormai

 

essere il suo simillum, per cui faccio mescolare in una bottiglia di acqua da 500 ml 5-6 granuli

di Mercurius 5 CH assieme a 5- 6 granuli di 15 CH e lo faccio somministrare due volte al

giorno (quando Zac sta male non vuole essere toccato per cui più di cosi’ non posso

nuovamente chiedere alla proprietaria). Migliora nettamente tanto che le gengive diventano

rosee e la stomatite caudale si riduce di un 70%. E’ l’estate del 2019. La proprietaria continua

con la somministrazione quotidiana del rimedio in accordo di Potenza (

Farokh, Master,

Fernandes)

.

Nell’estate 2020 lo sottoponiamo finalmente a una detartrasi. Ha di nuovo dolore e

infiammazione in bocca. Non è sufficiente a dargli sollievo perché si è ripresentata

l’infiammazione e ulcerazione delle fosse palatoglosse.

Parlando con la proprietaria scopro che non ha mai smesso con la somministrazione in

accordo di potenza per cui provo a gestire questa riacutizzazione come la volta precedente:

faccio mescolare nella stessa bottiglia di acqua Mercurius 9 CH con Mercurius 15 CH con

somministrazione in plus due volte al giorno per tre- quattro giorni.

Zac sta subito meglio. Non deve più assumere antibiotici o antinfiammatori. Decidiamo di

mantenere una somministrazione giornaliera delle due diluizioni mescolate insieme. Secondo

il Dott. Emmanuel Cahis di Barcellona che sviluppo’ il metodo dell’accordo di potenza, cio’

somma gli effetti terapeutici, amplificando e rafforzando l’azione del rimedio ben scelto ed

essendo delle basse dosi, lavorando prevalentemente a livello tissutale. Spero che il metodo

funzioni anche stavolta.

A gennaio 2021 ( sta per compiere 21 anni) sta bene, assume quotidianamente Mercurius

solubilis in accord di potenza. Ha avuto una ricaduta ma sono riuscita a gestirla con della laser

terapia.

Agosto 2021: Zac continua a stare bene. Continua con l’assunzione di Mercurius solubilis 15

CH più 9 CH in accord di potenza.